Rapporto sullo sfruttamento sessuale in Cina e ad Hong Kong

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Decine di migliaia di donne vengono comprate e vendute ogni anno in Cina.

Estratto da Coalition Against Trafficking in Women
“Factbook on Global Sexual Exploitation”
di Donna M. Hughes, Laura Joy Sporcic, Nadine Z. Mendelsohn and Vanessa Chirgwin
University of Rhode Island
2
5 febbraio 2005

Fonti
Factbook on Global Sexual Exploitation

http://www.uri.edu/artsci/wms/hughes/factbook.htm

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Traffici

Decine di migliaia di donne vengono comprate e vendute ogni anno in Cina. Le aree più colpite sono le regioni povere dello Yunnan, del Sichuan e del Guizhou. (Human Rights in China organization report, Sophia Woodman, Stephanie Ho, “Trafficking of Women in China,” Voice of America, 27 September 1995).
La Cina è anche destinazione di un traffico di donne provenienti dalla Ucraina e Russia (Global Survival Network, Vladmir Isachenkov, “Soviet Women Slavery Flourishes,” Associated Press, 6 November 1997). I trafficanti stanno aumentando l’afflusso di ragazze birmane e cinesi per la prostituzione, anche per la diminuzione di disponibilità di donne provenienti dal nord della Tailandia. “Il loro carattere amabile, la pelle pelle bianca e la bellezza le rendono simili alle ragazze del nord”. (Prof Kusol Sunthorntada, Researcher, Institute for Population and Social Research, Mahidol University, (“More foreign workers join sex industry as fewer Thai girls enter flesh trade,” Poona Antaseeda. Bangkok Post, 24 November 1997) Girls.

 Le ragazze cinesi, tra i 12 e i 18 anni, sono maggiormente richieste per il mercato del sesso in Tailandia da quando è diminuita la percentuale di ragazze del nord della Tailandia adescate dai trafficanti. (Wanchai Boonphacra, Centre for the Protection of Children’s Rights, “More foreign workers join sex industry as fewer Thai girls enter flesh trade,” Poona Antaseeda. Bangkok Post, 24 November 1997)
Spesso i mariti hanno venduto le loro donne ai trafficanti. (CATW – Asia Pacific, Trafficking in Women and Prostitution in the Asia Pacific)
Le ragazze cinesi dalle province dello Yunnan sono state avviate alla prostituzione via Chiang Tung in Birmania, e poi condotte in Tailandia per Mae Sai a Chiang Rai. (“More foreign workers join sex industry as fewer Thai girls enter flesh trade,” Poona Antaseeda. Bangkok Post, 24 November 1997)
I trafficanti forzano gli immigrati cinesi ad uno stato di servitù, le donne nella prostituzione e gli uomini nel mercato dei ristoranti. Nel settembre del 1998, 153 uomini e 21 donne, inclusi 35 adolescenti, sono giunti a San Diego, in California via Messico, dopo aver pagato 30.000 dollari ai contrabbandieri. Nel 1997, 69 e nel 1993, 650 immigrati cinesi sono stati intercettati nella stessa area. Se catturati dagli ufficiali dell’immigrazione (INS), la maggior parte viene rispedita in Cina, a meno che non riceva lo status di asilo politico. I contrabbandieri invece, sono sottoposti alla giurisdizione degli Sati Uniti. (Paula Story, “Chinese Immigrant Boat Reaches US,” Associated Press Online, 19 September 1998)
Migliaia di ragazze dal sud della Cina sono avviate all’industria del sesso in Tailandia; alcune finiscono in Malayasia o a Singapore. La crisi economica non ha avuto alcun impatto in questo segmento dell’industria del sesso.
E’ aumentata l’affluenza di businessman della Cina continentale o di Taiwan che fanno affari in Tailandia e che comprano servizi da queste ragazze cinesi. (Supalak Ganjanakhundee, “Migrant workers booming as Asian economy declines,” Kyodo News, 23 September 1998)

Politica e Leggi

Per la nuova legislazione approvata dall’Assemblea Legislativa di Macao, l’omicidio, il sequestro di persona, il contrabbando di persone, il forzare altri alla prostituzione, aiutare l’immigrazione illegale, il commercio illegale, e la fabbricazione, il possesso e il contrabbando di armi sono considerati come attività legate al crimine organizzato, e sono punibili a 5 – 12 anni di prigione. (“Macao sets up new law to stop organized crime,” Xinhua, 5 August 1997)

Risposta Ufficiale e Azione

3000 donne e bambini sono stati salvati dopo essere stati rapiti e venduti come schiavi nel Sud della Cina durante gli ultimi due anni. Le autorità locali non hanno assistito le vittime poiché hanno più in simpatia gli uomini che non trovano moglie. E’ più economico comprare una donna che avere un matrimonio tipico. In un incidente a Wangdong, un intero villaggio ha comprato donne e le ha avviate alla prostituzione. Un gruppo ha comprato quasi 100 donne e le ha rivendute come prostitute. (Sophia Woodman, Stephanie Ho, “Trafficking of Women in China,” Voice of America, 27 September 1995)

Casi

Un trafficante è stato arrestato e ha confessato di avere sequestrato 1800 donne da Pechino. A causa dell’opposizione degli abitanti dei villaggi e degli ufficiali locali, la polizia è stata in grado di salvare solo sei delle 1800 donne. (Stephanie Ho, “Trafficking of Women in China,” Voice of America, 27 September 1997)
Una ragazzina di 12 anni proveniente dalla provincia del Zhejiang, è stata venduta per 40.000 dollari ad un contrabbandiere. E’ stata portata a Bangkok, in Tailandia, per “istruirla” nella prostituzione. Le autorità l’hanno ritrovata in Italia. La sua destinazione finale era l’industria del sesso di Miami, Florida, USA. (“Pedophilia ring uncovered in Italy,” USA Today, Nov 1997)

Una donna vietnamita è stata condotta sotto falsa identità in Cina. E’ scappata dal bordello, ed è ritornata in Vietnam, dove è stata legata in una capanna e trattenuta da un agente locale dell’Ufficio della Sicurezza Pubblica. Alla fine è riuscita a fuggire ad Hong Kong nel luglio del 1991, richiedendo lo status di rifugiato politico, che le è stato rifiutato nel 1993. Nel febbraio del 1998, era ancora in attesa di una decisione. (“Viet women ‘deceived into life as ‘sex slaves’,” South China Morning Post, 21 January 1998)

Il traffico delle mogli

Il costume pre-rivoluzionario della vendita delle mogli è ritornato nei villaggi rurali della Cina. I sensali di matrimoni – essenzialmente commercianti di schiavi – setacciano le campagne, offrendo ragazze in vendita ai futuri mariti. I recrutatori rapiscono e comprano donne e ragazzine. Dal 1991 al 1996, la polizia cinese ha liberato 88.000 donne e bambini rapiti, ed ha arrestato 143000 persone per aver preso parte al commercio della schiavitù. Le donne collaborano con i sensali di matrimoni nella speranza di salvare i propri familiari dalla fame. “La gente locale difende un’uomo che compra la moglie, pensano che se lei prende soldi e li manda ai parenti, allora lui dovrebbe essere in grado di poterla sposare” (Liu Bohonhg Beijing social worker, Dorinda Elliott, “Trying to Stand on Two Feet”, Newsweek, 29 June 1998)
Il rapimento di donne per i matrimoni da parte di organizzazioni criminali ed intermediari è diventato un’industria in A Yanbian, in Cina, dove gli uomini sono in maggior numero rispetto alle donne, uomini dell’ etnia coreana cercano clandestine nord coreane da sposare. Il prezzo per una donna è di circa 5000 yuan. (Andrew Higgins, “Straight on for China and karaoke slavery,” the Observer, 15 March 1998)

Prostituzione

In tutta la Cina si assiste ad una recrudescenza della prostituzione. (CATW – Asia Pacific, Trafficking in Women and Prostitution in the Asia Pacific)
Un milione e mezzo di prostitute e compratori maschi sono stati arrestati tra il 1991 e il 1995. L’isola Shangchuandao a largo del Guangdong è una meta turistica che offre droga e casinò con oltre 300 prostitute. Nel 1994, 500000 turisti hanno speso oltre 55.8 milioni in servizi turistici legali personali. (Associated Foreign Press, 8 January 1998)
Ultimamente molte donne stanno migrando da Changzhou, un tempo un area con un’alto standard di vita, a causa di una forte disoccupazione, verso le città; non trovando lavoro, finiscono nel mercato della prostituzione. (“Out of Jobs, Countryside Workers Fend For Themselves,” InterPress Services, 20 October 1997)
In Shanghai Street, le triadi di Hong Kong controllano l’industria del sesso. Un’organizzazione, traffica ragazzine anche tredicenni dai confini con la Cina. (The Nation, 5 July 1997)
I bordelli di Hong Kong assumono sorveglianti al fine di impedire alle ragazze di fuggire. Nel 1994, una donna che ha tentato di scappare, è stata uccisa. (CATW – Asia Pacific, Trafficking in Women and Prostitution in the Asia Pacific)
La prostituzione è molto diffusa a Shenzhen, e i bordelli, le saune e i luoghi di ritrovo attraggono molti uomini da Hong Kong, che sorge appena al di là del confine. (“Condom vending machines a hit in China,” Reuters, 9 September 1998)
La prostituzione è comunemente utilizzata da più di mille benzinai per adescare automobilisti nella regione del Ningxia, in Cina. Gli automobilisti che vogliono comprare una tanica di benzina devono prima comprare servizi sessuali. (“China petrol stations offer fill up with flair,” Reuters, 21 September 1998)

Casi

Una donna del Sichuan, al fine di evitare di essere instradata nella prostituzione, ha cercato di suicidarsi lanciandosi da una finestra. Era stata imbrogliata con il miraggio di trovare un lavoro in un nightclub, e poi rinchiusa in una stanza con altre donne. (Associated Foreign Press, 8 January 1998)
Chan Wing-hong, che aveva orrendamente assassinato una prostituta, è stato dichiarato colpevole solo di omicidio preteritenzionale perché il giudice aveva stabilito che l’uomo aveva sofferto sul piano emotivo e aveva perso il controllo dopo che la donna lo aveva offeso. (“Dwarf who killed prostitute suffered emotional pain,” Reuters, 4 September 1997)
Nel 1995 il Capo della Polizia della provincia centrale dello Hunan, ha picchiato una ragazza di venti anni per otto ore consecutive cercando di farle confessare di essere una prostituta per multarla. La ragazza ha avuto numerose emorragie interne.(“China newspaper urges curbs on police power,” Reuters, 24 July 1998)
Nell’autunno del 1997, una donna ventitrenne nord coreana, aveva guadato il fiume Tumen per arrivare a Yanji, la capitale della contea di Yanbian in Cina. Stava scappando dalla fame in Nord Corea. Un parente che viveva a Yanji ha corrotto la polizia cinese facendo istituire un blocco stradale vicino al confine, le hanno consegnato nuovi vestiti e le hanno dato un’infarinatura di cinese e l’hanno inserita in un karaoke di un amico. Adesso uomini ubriachi pagano 100 yuan (meno di 10 euro) per due ore della sua compagnia. Dorme per terra in una stanza condivisa con altre 9 donne; non le è permesso rimanere da sola. Incapace di parlare cinese, rischia di essere classificata come immigrata clandestina. Spera di tornare a casa, ma dice che non riferirà mai a nessuno come ha ottenuto i soldi. (Andrew Higgins, “Straight on for China and karaoke slavery,” The Observer, 15 March 1998)

Politica e leggi

In Hong Kong la prostituzione è legale, lo sfruttamento no . (The Nation, 5 July 1997)

Risposte Ufficiali e Azione

Una campagna nazionale contro la prostituzione è stata lanciata nel 1997, che ha seguito il risorgere delle attività pornografiche a Pechino. Le autorità di Sicurezza Pubblica sono state spronate a condurre indagini su balere, saloni di massaggio, parrucchieri e villaggi vacanze per i forti segnali di prostituzione e droga. Numerose persone coinvolte in attività legate alla prostituzione saranno multate o interdette, e le persone a capo saranno punite dalla legge. (Chen Yanni, “State hits hard on hookers,” China Daily, 22 August 1997)

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