La scuola d’avanguardia in Cina

Con la caduta della banda dei Quattro e la morte di Mao, nel biennio 78-79 cominciò a svilupparsi una letteratura pubblicata clandestinamente.

Alcuni di questi scrittori riuscirono ad arrivare alla fama nazionale qualche anno dopo, nel decennio successivo, che vide svilupparsi una nuova schiera di autori.

Questo nuovo filone fu etichettato, forse un po’ frettolosamente xungen (ricerca delle radici).

In ogni modo collante di questi nuovi scrittori era la mancanza di quei temi cari alla vecchia letteratura di regime, che doveva avere un contenuto pedagogico e socialista.

Vengono quindi scardinate, non senza incontrare numerose critiche da parte dei sostenitori del regime, tutte queste costrizioni che fino ad allora avevano completamente drenato le capacità creative di uno scrittore, e si torna a sperimentare, ad esplorare il linguaggio, a cercare nuove soluzioni narrative,a recuperare temi ed ambientazioni caratteristiche della millenaria cultura cinese e a procedere con la definitiva rottura con il realismo critico.

Riecheggiando le scuole artistiche degli Anni Venti, l’arte deve essere fine a se stessa, priva di ideologie rivoluzionarie, di propaganda politica o moralismo didattico.

Il mezzo principale con cui si realizza questa frattura è il linguaggio e sorge una conseguente nuova concezione della funzione di questo nella letteratura.

Si assiste ad una forte sperimentazione ed esplorazione linguistica, molti scrittori cominciano a sperimentare forma narrative non tradizionali, con trame non lineari e talvolta anche con la completa assenza di trame, narratori multipli, narratori incerti o antieroi, flusso di coscienza.

Nel biennio 87-88, nonostante la campagna contro la liberalizzazione borghese, si assiste ad una fioritura di romanzi brevi, fucina dei nuovi talenti che di lì a poco arriveranno ad influenzare decisamente anche il cinema contemporaneo cinese.

Emerge il gusto per l’irreale che per tutto il secolo era stato accantonato grazie alla sterilizzante cultura socialista, e per tutti quei temi che poco avevano a che fare con le monotone denunce socialiste della corruzione borghese, come racconti incentrati sulla follia, sulle degenerazioni, sulle allucinazioni, sugli omicidi.

I principali scrittori di questa nuova corrente sono Su Tong, Mo Yan, Ma Yuan, Yu Hua, Can Xue, A Cheng, Ge Fei, Han Shaogong.

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